La Partenza ovvero Il primo post è sempre il più difficile
Ti prepari, studiando e raccogliendo informazioni.
Compri attrezzature, chiedi consigli hai paura di non riuscirci e cadi nello sconforto.
Cancelli tutto (quasi) e rincominci, trovi nuove vie e nuovi stimoli e alla fine eccoti lì.
PARTI
Il viaggio fila liscio e arrivi a destinazione l’eccitazione è alle stelle come un pochino, definizione da vocabolario, la “caghina” da nuova esperienza.
POI COMPRENDI
Consapevolezza e arrivo sono strettamente correlati: appena metti piede fuori dall’aeroporto (o stazione dei treni/autobus) realizzi che qualcosa dentro di te sta cercando di farsi strada.
A me ricorda tanto quando l’Italia vinse il Mondiale di Calcio nel 2006; al gol decisivo io e chi mi stava intorno ci guardammo increduli chiedendoci più volte se fosse vero (“Abbiamo vinto il Mondiale? Abbiamo vinto il Mondiale!”) prima di esultare e festeggiare fino alle prime luci dell’alba. Il “tappo” era finalmente saltato.
Certo, avere un’idea di cosa si incontrerà è sempre consigliabile ma appena senti un odore diverso nell’aria te ne rendi conto.
Ti rendi conto che forse tutta quella pianificazione non era necessaria, anzi è forse addirittura nociva al senso stesso del viaggio in solitaria.
Ti rendi conto che il mondo è sempre stato lì e che anche se in fondo non è che sia proprio interessato a quello che fai o farai, avrà sempre qualcosa che vorrai scoprire e gustare, un po’ come le nonne che vai a trovare solo ogni tanto e che ti offrono quelle caramelle con nomi mai sentiti e che sono lì da chissà quanto.
Ma caspita che buone.